miércoles, 15 de septiembre de 2010

MARTIN BRUNO DAL RIFIUTO DI SUPERBA ALLA PANCHINA DEL BONDENO

Questa è la storia del vescovo che volle farsi allenatore. I detrattori per sfotterlo lo chiamo “vescovo” per le sue frequentazioni oratoriali. Lui ci scherza su e tira dritto per la sua strada. È Martin Alfredo Bruno, argentino di Buens Ayres, uno dei pochi personaggi nuovi dell’abulico, anemico, catatonico hockey italiano.Tutti lo dicono: “Siamo sempre gli stessi”, ma poi quando spunta un volto nuovo, gli stessi fanno quadrato e respingono l’intruso. Con Martin Bruno non è stato possibile, vuoi per la sua innata simpatia, per la sua voglia di fare e soprattutto per via di un’intelligenza fuori dal comune, che sa cogliere gli spazi e gestire le situazioni. Che poi sappia di hockey, questo non lo so. Però adesso l’occasione, la seconda, per dimostrarlo ce l’ha.Il dottor Bolognesi, vicepresidente di Lega e conducator del Bondeno, che si è salvato senza patemi al suo primo campionato di A1 con il navigato Umberto Collina in panchina, ha affidato la prima squadra e l’under 21 all’emergente Martin Bruno che per il settore giovanile si avvarrà della collaborazione di “Buch” Guerzoni e soprattutto ha proposto un programma poliennale di sviluppo.Bruno sbarca in Italia, a Genova (il capolinea dell’hockey italiano che qui è nato, che ha visto la prima partita della nazionale, il primo scudetto, la partenza di mister Vado per la Sardegna …. – NdR) nella primavera del 2002. Arriva preceduto dal cognato Fernando Misevich e l’allora fidanzata Laura Esteban, che ora gli ha dato un erede. Lo accompagna la moglie Valeria Misevich, buona giocatrice del Mitre. Martin Alfredo invece è stato un mediocre atleta del Velez Sarsfield, club più noto per la sezione calcio, e che quando a Buenos Ayres la “primera” era articolata su 3 serie si arrabattava in terza (Primera C) con qualche puntata in seconda. Io a quei tempi allevavo la prima squadra di Superba, neopromossa in A2 dopo due sole stagioni dalla fondazione. Dopo la prima fase culminata con un successo (3-2) sulla capolista e poi promossa CUS Padova che faceva presagire una comoda salvezza, i due ottimi russi (Muladjanov e Krasnoyartsev) non fanno ritorno. Il presidente corre ai ripari. Il primo contatto con l’Argentina lo prende, tramite internet, proprio con Bruno, che dice si essere “quasi” italiano. I tempi del visto si allungano e arrivano Liuthikov, Paolasso e Scarano, falliamo la salvezza all’ultima giornata complici due immeritate sconfitte a Bologna e Roma. Puggioni decide per la rifondazione, la prima. Arrivano Piki Rognoni, Rolo Perez, Matias Luppani, conferma l’oriundo Scarano a cui si affiancherà Javier “Tano” Perez. Per il simpatico Bruno nella “davvero” Superba di serie B non c’è spazio.Lascia Genova, anche perché in Veneto era in contatto con un padre missionario. Il religioso lo sistema e lo aiuta ad inserirsi. Il cognato invece si trasferisce nel pavese dove compie qualche sporadica comparsata nella SH Bonomi. Martin Bruno conosce Marco Saviatesta, lo affascina. Il Villafranca gli dà carta bianca sul settore giovanile, in quel momento quasi inesistente. Martin Alfredo I, non ancora papa, ma avviato verso il soprannome di “vescovo” ricambia la fiducia. Crea un gruppo che dopo tre anni conta più di 80 ragazzi, forma una under 18 che nella stagione 2005/6 che vede la retrocessione (poi ripescata) del Villafranca in A2 dà le maggiori soddisfazioni al presidente Saviatesta. Al punto che decide si affidare al giovane coach il compito di guidare la squadra in A2. Arriva il ripescaggio, per le rinunce di CUS Bologna e Adige. Martin Bruno dall’under 18 si trova catapultato in A1. L’avvio non è dei più facili, pochi risultati e soprattutto un conflittuale rapporto con i “senatori” dello spogliatoio e parte della dirigenza. Dopo la prima parte Bruno, che non si sente sufficientemente tutelato dal presidente, offre le dimissioni che sono subito accettate, viene richiamato l’ex Juan Bazzoni, al quale però non riesce l’impresa della salvezza.Frattanto Bruno ha cominciato a collaborare con il comitato regionale Veneto, sia nella gestione delle selezioni regionali che nella edizione del sito web. Loredana Camporese è fra i suoi fan. Fonda con altri argentini l’H.C. Povegliano. Molti ragazzi lo idolatrano, nascono i Martin boy’s. Un misto fra giocatori, piccoli salesiani e adoratori del profeta. Intanto come ogni “reverendo–predicatore” che si rispetti cura il suo look si rifà più volte taglio e colore dei capelli, adatta l’abbigliamento alla nuova taglia, valorizzando l’aspetto “gordo”. Ma anche gli adulti subiscono il suo fascino, Mauro Merlini, cerca un altro mentore da affiancare ad Andrea Pia. Gli affida il Cuscube femminile. Però Il “vescovo” non si accontenta della parrocchia, vuole la “diocesi” e quella gliela offre l’antipapa Bolognesi. Ora ce l’ha ma dovrà dividere la sua settimana fra Bondeno e Brescia, cercando di coltivare il campicello di Povegliano non abbandonando quelle povere anime che hanno creduto in lui. Con la complicazione che la moglie, Valeria, ha proposte di lavoro che la potrebbero portare sempre più lontana dai campi. Ma Martin sa che la provvidenza è senza limiti e non teme il futuro. Se non è un personaggio questo, dite voi cosa deve fare un uomo per meritarsi il titolo?
News inserita in data 10/07/2007

viernes, 18 de diciembre de 2009

sábado, 26 de septiembre de 2009

viernes, 16 de mayo de 2008

Valeria + Galatea


Ya falta solo Valeria y Milonga y llenamos el Album... Aca estamos llendo a Roma a buscar a Jose e Susy

El inizio... I Butei...


Ecco le prime foto, dopo Il 3 Posto a Camelot e prima del primo concentramento under 18 indoor a Casale.....
Questi sono i miei Butei, potro diventare il migliore allenatore del Mondo, potro allenare i migliori giocatori, ma per sempre questi ragazzi restarano come la mia squadra....

jueves, 15 de mayo de 2008

Foto 2001-2006 Hockey Allenatore

Valeria & Anakin


Una de mis mejores Fotos, de la serie Villafranca me mata....
Quando eravamo solo 3, Valeria, Anakin & Martin....